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Il consumo dello scaldabagno elettrico è uno di quegli argomenti intorno ai quali si sono create, con il tempo, teorie e scuole di pensiero differenti. Sicuramente, la questione più dibattuta è quella relativa ai tempi di accensione e funzionamento dell’elettrodomestico. Bisogna farlo funzionare ininterrottamente per ottimizzare i consumi o, al contrario, sarebbe meglio attaccarlo solo in caso di necessità? Cerchiamo di capire quale sia il comportamento migliore da adottare per riuscire ad abbattere i costi relativi al consumo del nostro scaldabagno!

Come funziona lo scaldabagno elettrico?

Partiamo col dire che scegliere di mantenere lo scaldabagno costantemente acceso non è, in linea di principio, la scelta energeticamente più efficiente. Il motivo è presto spiegato: lo scaldabagno non è altro che un serbatoio nel quale l’acqua viene riscaldata attraverso l’azione di una resistenza elettrica il cui compito è quello di portare la temperatura alla gradazione impostata tramite termostato. Quando lo scaldabagno viene acceso, la resistenza inizia a lavorare per un certo intervallo di tempo necessario per portare l’acqua alla temperatura desiderata. Il tempo di lavoro dell’elettrodomestico è una variabile legata alla zona e alla stagione: d’inverno la resistenza lavorerà più che nei mesi caldi perché  l’acqua che entra nel serbatoio è più fredda di quella che arriva in estate. Una volta raggiunta la temperatura la resistenza si spegne e con essa si arresta il consumo dello scaldabagno.

Consumo dello scaldabagno e spreco di energia 

Ora, se questo non ha un buon isolamento termico, la temperatura al suo interno inizierà a scendere, costringendo la resistenza a rimettersi in funzione per mantenere la gradazione desiderata. Questa operazione si ripeterà tutte le volte che all’interno del serbatoio si registrerà una variazione termica verso il basso. Detto questo, appare chiaro che mantenere sempre acceso lo scaldabagno ci espone al rischio di uno spreco di energia elettrica notevole. L’apparecchio lavora costantemente per mantenere l’acqua calda anche quando non serve. Chiarito questo punto, è possibile ridurre il consumo dello scaldabagno elettrico? Sì, basta seguire alcuni semplici accorgimenti.

1. Le giuste dimensioni

La prima cosa da fare è scegliere un elettrodomestico le cui dimensioni si adattino alle nostre esigenze. Bisogna, però, tener presente che a maggiori dimensioni corrispondono maggiori consumi, poiché il tempo e di conseguenza l’energia impiegata a scaldare l’acqua saranno maggiori. In caso di necessità, è meglio optare per due scaldabagni, magari uno per la cucina e uno per il bagno, in modo da avere acqua calda solo quando e dove serve.

2. Scegliere la posizione migliore

Evitare di collocare lo scaldabagno in zone particolarmente esposte o umide è un primo passo verso il risparmio. In questa maniera si ridurrà il rischio di dispersione di calore e allo stesso tempo tempo si eviterà di consumare energia inutilmente.

3. Impostare la giusta temperatura

Per evitare che la macchina lavori inutilmente per mantenere temperature eccessivamente elevate sarebbe bene impostare una temperatura massima di 50-60° durante l’inverno e di 40° durante le stagioni più calde.

4. Ridurre i consumi di acqua

Naturalmente il consumo dello scaldabagno è proporzionato all’utilizzo di acqua calda. Evitare gli sprechi chiudendo il rubinetto quando non necessario oppure preferendo l’uso della doccia al posto della vasca sono piccoli accorgimenti con i quali è possibile risparmiare e al contempo preservare l’ambiente. A questo scopo anche l’applicazione di riduttori di flusso ai rubinetti può essere una buona soluzione.

5. Utilizzare interruttori a tempo

Con questi semplici dispositivi si può programmare il funzionamento dello scaldabagno. Si potrebbe decidere, per esempio, di farlo funzionare solo durante le ore notturne, in modo da avere acqua calda durante il giorno.

6. Occhio alla manutenzione

Naturalmente un apparecchio ben funzionante consuma meno di uno che presenta anomalie e guasti che potrebbero causare dispersione termica, facendo così aumentare i consumi. Si rende, dunque, necessario avere cura dello scaldabagno effettuando periodicamente la manutenzione dell’elettrodomestico.

Dunque, è possibile risparmiare sul consumo dello scaldabagno elettrico a patto di seguire questi piccoli accorgimenti. Una precisazione, però, va fatta. La scelta di mantenere costantemente acceso questo elettrodomestico non sempre si rivela la meno efficiente. Come dicevamo in precedenza, l’uso dello scaldabagno è strettamente legato alle abitudini dei consumatori. Per una famiglia numerosa che trascorre molto tempo tra le mura domestiche l’opzione di un funzionamento continuo della macchina potrebbe rivelarsi vincente. In tutti gli altri casi vale, invece, quanto detto in precedenza.

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